
“A teatro con Sofocle” di Benedetta Perrone
“Non dire felice uomo mortale, prima che abbia varcato il termine della vita senza aver patito dolore”.
Questa l’esortazione di Sofocle nell’epilogo della sua tragedia “Edipo re”, messa in scena sabato 28 aprile nel Palazzo Baronale di Collepasso dalla cooperativa “Poiefolà” . Colonne sonore suggestive , effetti speciali, scenografia e costumi d’effetto hanno fatto da cornice ad una rappresentazione teatrale ispirata alla tradizione tragica greca e rivisitata in chiave verace, appassionata e , al contempo, fedele al suo autore. Il cast è diretto da un giovane regista, Roberto Treglia, anch’egli attore nel ruolo del protagonista “Edipo”.
Il dramma di Edipo, figlio e amante di sua madre, fratello e padre dei suoi figli , figlio e assassino di suo padre è interpretato in maniera sapiente e ben riuscita.
La recitazione di alcune parti in metro in lingua originale e la sceneggiatura estremamente verosimile e coinvolgente hanno esaltato la bellezza del teatro greco.
La regia ha rappresentato la tragedia sofoclea con un’atmosfera volutamente tetra e cupa, più di quanto non lo sia già di per sè la vicenda di Edipo . Forse, la messa in scena con un taglio dark ed il connubio tra mito e mistero sono il “quid” che coinvolge non solo i classicisti esperti o gli intenditori , ma anche gli studenti del liceo classico che come me hanno conosciuto Sofocle sulle pagine dei libri senza goderne appieno la magia.
Assistere sabato 28 aprile alla rappresentazione della tragedia è stato per tutti noi studenti del liceo classico “G.Galilei ” di Nardò (classi V A, V B e IV A) un privilegio poichè ci ha fatto vivere la tragedia ed ci ha suscitato emozioni vibranti.
Benedetta Perrone